Questo libro si è guadagnato la prefazione di Franco Campana, delegato ai rapporti internazionali del Comitato Nazionale Italiano per il Fair Play, e tanto basterebbe per inquadrare il lavoro dell’autore in assoluta sintonia con gli obiettivi di questa rubrica.
Angelo Amato de Serpis, scrittore, giornalista pubblicista, collaboratore per testate come “Il Giornale di Napoli” e “Il Mattino”, ha scelto due personaggi dei quali non si è mai scritto e detto abbastanza: Árpád Weisz ed Ernő Egri Erbstein.
Due stelle di prima grandezza della storia del calcio italiano ed europeo con molto in comune, anche al di fuori del calcio: il primo con Inter e Bologna ha vinto tre scudetti tra il 1930 e il 1938 - di un quarto solo le statistiche possono togliergli il merito - e ha rivoluzionato...
La lettura arricchisce, questo è un concetto che non metto in discussione.
Quanto alla scelta di un libro, in genere l’unica difficoltà è l’imbarazzo che possiamo avere tra le tante proposte di novità o i classici.
La materia Calcio non fa eccezione: anche qui possiamo orientarci assecondando le nostre preferenze; buona regola sarebbe sempre dare fiducia all’autore che conosciamo e del quale abbiamo già apprezzato il lavoro, ma in genere non è difficile completarne l’opera omnia.
Non mancano presentazioni e recensioni delle novità, è un servizio che anche l’A.C. Asola offre al...
La caratteristica del titolo bifronte di questo libro (varrebbe anche “Un pallone rotondo è la vita”) si gusta al termine della lettura, dopo aver cercato invano o temuto di trovare passi da messale di “coni e cinesini” o schemi dalle coreografie lisergiche: La vita è un pallone rotondo è solo cultura sportiva, chi è intollerante a questo alimento, non lo legga.
Assolutamente sconosciuto in Italia, ex promettente centrocampista nella Jugoslavia che era ancora fucina di giocatori di classe della scuola danubiana, a metà degli anni ’50 transfuga in Svizzera, dove ottiene un...