C’è una cosa che si chiama Cultura del Settore Giovanile, ed è una cosa che si ha o non si ha.
Certo, la si può acquisire nel tempo, ma va coltivata con amore, come si fa con una piantina fragile da fortificare, senza pretendere che interruttori magici o concimi prodigiosi possano far miracoli. Se manca il seme buono non se ne fa nulla, garantito.
Ma di che parliamo? La Cultura del Settore Giovanile è sentire il Settore Giovanile come un qualcosa di centrale nel proprio progetto societario, un qualcosa da cui non si prescinde, un chiodo fisso; di quelli che però non fanno male, ma che anzi creano piacere al solo pensarci e fanno da volano per costruirci attorno tutto il resto.
Insomma, bisogna crederci ed essere profondamente convinti che lavorare con i giovani significa lavorare per i...